Descrizione storico-artistica
Il Teatro Eliseo
è un noto teatro di Roma. Costruito nella primavera del 1900 inizialmente in legno, aperto e posizionato sulla
terrazza di Palazzo Rospigliosi era dedicato a spettacoli di varietà con il nome di Arena Nazionale.
Il nome fu scelto in onore della nuova via, omonima, che sorse per volontà dell’arcivescovo cattolico belga Francesco Saverio de Mérode
(Bruxelles,1820 – Roma,1874) che fu un grande protagonista dell'urbanizzazione della città di Roma a seguito della sua proclamazione a capitale
d'Italia. Dedito agli spettacoli di varietà, nell'arco di sei anni si decise di farne un teatro in muratura su progetto
dell'ingegner Serafini Amici, cosa che gli conquistò anche il primato di essere il primo teatro capitolino del ‘900 romano
costruito interamente in cemento armato, materiale del tutto nuovo. Il nuovo nome assunto dal teatro fu Teatro Apollo.
Nel 1912 l’area che costituiva lo spazioso ridotto del Teatro Apollo fu staccato e reso indipendente, e questa scelta forse fu adottata
per coprire alcuni costi di gestione.
Mentre il teatro cambiò ancora nome, diventando il Cines, la piccola sala ormai indipendente prese il nome di Sala Apollo
ma non fu teatro, bensì un locale notturno. Dopo due anni la facciata su via Nazionale venne ridisegnata in uno stile che coniuga il liberty
con l'austera tradizione dei palazzi in stile piemontese: il rifacimento del teatro sacrificò però degli spazi vitali per la comodità
dello stesso accelerando il processo di trasformazione quasi radicale del Cines in sala cinematografica. Sebbene saltuariamente, tuttavia,
sopravvisse la prosa. Il nome mutò ancora nel corso della grande guerra in Gran Cinema.
La fine della grande guerra vide un nuovo cambio di nome, trasformando il Gran Cinema nell'attuale Teatro Eliseo.
La produzione era diversificata: inizialmente operette, quindi stagioni liriche e poi ancora prosa. Lo stile del teatro andò sempre più
affinandosi, acquisendo ricercatezza negli arredi interni e nella gestione. Per conquistare gli incentivi statali da parte del regime,
nel 1923 venne fondata una compagnia, il Teatro degli Italiani, il cui scopo era quello di valorizzare la drammaturgia italiana.
Il tentativo, tuttavia, fallì per la mancata erogazione dei sussidi e si tornò all'operetta mista alla prosa.
Nel 1938 avvenne un ulteriore rifacimento che trasformò l'Eliseo in una struttura più moderna, molto simile all'attuale.
La particolarità che comunque destò più critiche dai contemporanei fu la totale abolizione di palchi d'onore in epoca di monarchia e regime.
Oggi l'Eliseo è il più importante teatro stabile privato italiano.