Ad ospitare l'evento sarà il Parco dei Daini, a Villa Borghese.
Di seguito alcuni accenni storico-artistici e la mappa del luogo.
Notizie e curiosità
Con la sua forma, che vista dall'alto ricorda un cuore, ed i sei chilometri
di perimetro, Villa Borghese è davvero il "cuore verde" della città, che ha resistito agli oltraggi del tempo, del traffico
e del cemento e che riesce ancora ad attrarre romani e turisti in cerca di refrigerio o di semplice relax, anche se a pochi passi
da uno dei punti più caotici della città. La villa si trova fra la zona di Piazzale Flaminio, Porta Pinciana ed i novecenteschi quartieri
Salario e Pinciano.
A rendere così preziosa la realizzazione dei giardini della Villa fu chiamato
dal Cardinale Scipione Caffarelli Borghese, nipote prediletto di Camillo Borghese, divenuto Papa Paolo V (1605-1621), il giardiniere Domenico
Savini da Montepulciano, cui fu affidato il compito di trasformare i terreni intorno alla Villa, coltivati ad anonime vigne,
in un raffinatissimo parco. Uno sforzo creativo che avveniva all’interno del grande progetto elaborato dagli architetti Flaminio Ponzio
prima e Giovanni Vasanzio poi, che disegnarono – secondo la tradizione classica – una "pars urbana" e una "pars rustica",
divise complessivamente in tre "recinti", che rimasero inalterati fino al Settecento. Il primo recinto era il più maestoso: vi si trovavano
il Casino Nobile, numerose statue e fontane, e un «giardino boschereccio».

L'attuale Parco dei Daini corrisponde, invece, al secondo recinto, il giardino riservato al Principe. Il terzo recinto, infine, era la campagna, la parte più ampia e libera che nel tempo ha subito i maggiori mutamenti.
Il Parco dei Daini costituiva, all’interno di Villa Borghese, una vera e propria riserva ad uso esclusivo del principe:


Lungo il viale si trova un piccolo laghetto artificiale realizzato tra il 1922-25 dal grande architetto del giardino e del paesaggio Raffaele De Vico.
Al centro è collocata una statua in cemento anch’essa raffigurante un sileno.

All’interno dell’edicola vi è un’ara funeraria del II sec.d.C. con i busti dei due defunti ed un acroterio (elemento decorativo) adorno di ramoscelli.
![]() Sull’ara è poggiata una statua in marmo di età traianea raffigurante un Dace prigioniero. |
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A ridosso del muro di confine fa da fondale la “Prospettiva del Teatro”, riccamente decorata da rilievi antichi, realizzata intorno al 1615.

La parete prospettica del teatro, posta al confine del secondo recinto con il Barco (riserva di caccia), e le pareti ad angolo retto di levante e di tramontana, a confine con la campagna circostante (attuale via Raimondi), erano elementi decorativi tra i più ricercati del giardino particolare del principe.

La parete centrale della Prospettiva del teatro era ornata da nicchie con busti e statue, numerosi rilievi scultorei, in gran parte perduti, ed iscrizioni.
Tra queste, era la lapide con la famosa legge ospitale della Villa, recentemente ritrovata, che invitava i visitatori a godere liberamente delle delizie dei luoghi ed ad averne cura.
Attraverso le grate delle grandi finestre aperte nella parete era possibile ammirare la campagna circostante, ed oggi l’area del moderno Bioparco.
Anche le due pareti di levante e di tramontana, situate nelle vicinanze, presentavano ricche decorazioni scultoree.
Oggi buona parte delle decorazioni della parete del teatro e delle prospettive sono copie in cemento.
L'attuale denominazione dell'area è legata alla presenza nel parco di daini e gazzelle, fino a tutto l'Ottocento. Dopodiché questo luogo fu lasciato all'incuria del tempo e riempito di detriti. Fu l’allora secondo presidente della S.S. Lazio, Fortunato Ballerini, a farsi assegnare dal Comune la concessione di creare il campo da gioco e, abilmente, nominò un Maggiore del Genio del Regio Esercito come vice-presidente. Questi come biglietto di presentazione inviò un plotone del Genio a spalare i detriti e a spianare il prato. Dal 1906 al 1913 fu il campo delle partite di calcio della Lazio e dove la squadra guidata da Sante Ancherani poté allenarsi con i seminaristi irlandesi e scozzesi. Una mattina del 1913, mentre si giocava una gara tra Lazio ed Audace, la palla calciata da Fernando Saraceni colpì in pieno viso una nobildonna in carrozza. Era la moglie dell’allora prefetto di Roma sen. Angelo Annaratone che, per punizione, sfrattò i biancocelesti. (www.laziowiki.org/wiki/Parco_dei_Daini)
Mappe
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Ingresso consigliato in via Raimondi
Come arrivare
- Ingresso consigliato
Via Pietro Raimondi (cancello di fronte a via Arcangelo Corelli) - Autobus
52, 53, 63, 86, 92, 116, 217, 360, 491, 630, 910, 926 - Metropolitana
Linea A: fermata Flaminio o Spagna, quindi:- Autobus interno a Villa Borghese - linea 116 (fermata Viale dei Cavalli Marini)
- Autobus che attraversano la Villa: 88, 95, 490, 495
- Tram
19, 3, 2 - Macchina
parcheggio su strada - Sito ATAC Roma
infopoint.atac.roma.it